Archive For 5 Aprile 2022

Ramadan

Nella cultura islamica, il ramadan è il mese in cui si pratica il digiuno. E’ la celebrazione della prima rivelazione del Corano (libro sacro islamico) a Maometto. Secondo il calendario islamico, che ha 10-11 giorni di differenza dall’anno solare, la festa dovrebbe iniziare a partire dal nono mese dell’anno, che quindi varia continuamente. Questa ricorrenza annuale è considerata uno dei cinque pilastri dell’islam e il digiuno è uno degli aspetti più importanti che deve essere rispettato da tutti i musulmani a meno che non siano in età avanzata, in gravidanza, in allattamento, diabetici, malati terminali e durante le mestruazioni.  Il ramadan si pratica dal tramonto all’alba, quindi durante il lasso di tempo tra essi non si può ne mangiare ne bere. Al termine del mese si celebra la festa di Id al-fitr.

 

Nella nostra scuola ci sono dei ragazzi musulmani e ne abbiamo intervistato uno, Karim.

Perché pratichi il ramadan?

“Perché fa parte della mia religione ed io essendo credente lo pratico”

E’ un obbligo o hai preso te questa decisione?

“E’ una scelta personale, ho preso io questa decisione”

Ti pesa troppo durante il giorno con la scuola o con altre attività?

“In realtà no, gioco anche a calcio due ore consecutive e il problema non è tanto la fame, quanto la sete, ma è comunque una cosa sopportabile”

Ti senti rispettato per questa scelta? O pensi che i tuoi compagni non lo sappiano?

“Sì, i miei compagni lo sanno e cercano a ricreazione di non mangiare e bere in bella vista, per rispettarmi”

-Come celebrate tu e la tua famiglia lo Id al-fitr? Cosa ti piace di più di questa festa?

“Andiamo in moschea insieme agli altri musulmani perché in famiglia siamo solo tre. La cosa che preferisco è ritrovarci tutti insieme e mangiare dopo un mese della stessa routine.

 

Alicia Guerrero Senra, Leonardo Macchioni, 2D

 

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Vi consigliamo 3 marche di scarpe da passeggio

Vi consigliamo 4 marche di scarpe da ginnastica che a noi sono piaciute molto. 

Air force 1: Scarpe molto comode, carine e semplici che si abbinano a tutto. Esistono di vari colori ma le più diffuse sono quelle tutte bianche.
Jordan: Scarpe ottime ma alte. Belle, semplici e di diversi colori. Vanno molto di moda in questo periodo.

Converse All star: Scarpe bellissime, leggere, adatte all’estate. Anche queste hanno diversi colori e disegni originali.

Elena Angiolillo & Claudia Micarelli 1C

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I fiori primaverili

L’attesa fioritura primaverile ci ha abituato a queste meraviglie della natura: 

Tulipani
Rose
Mughetti
Margherite
Zagare
Gardenie
Iris
Orchidee
Gelsomini
Violette
Narcisi
Peonie

Claudia Micarelli & Elena Angiolillo 1C

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Siamo quasi a Pasqua!

La Pasqua è una delle festività più importanti delle religioni cristiana ed ebraica. Il giorno di Pasqua dipende dalla luna e può variare tra i mesi di marzo ed aprile. 

La Pasqua ebraica 

Il termine Pasqua in Ebraico si dice “Pesah” che vuol dire “Passare oltre”.

La Pasqua ebraica è già festeggiata da molti secoli e ricorda la liberazione dell’antico popolo d’Israele dalla schiavitù in Egitto.

Si mangia per la Pasqua: 

 

Matzah, pane azzimo
Agnello
Le erbe amare
Charoset, una salsa dolciastra
Torta ai biscotti a base di frutta secca senza lievito
Buricche

La Pasqua cristiana


La Pasqua per i cristiani rappresenta il momento in cui Gesù sconfisse la morte risorgendo, ed è

importantissima nel Cristianesimo, anticipata dalla Quaresima.

I cibi tipici della Pasqua cristiana cattolica sono:

Agnello
Torta Pasqualina
Uova sode
Colomba pasquale
Pastiera napoletana
Cassata siciliana
Ciaramicola umbra

A noi ragazzi, non possiamo negarlo piace molto il Natale, ma della Pasqua apprezziamo proprio il mangiare e il fatto che venga con la bella stagione, così possiamo stare anche all’aperto e divertirci.

Claudia Micarelli & Elena Angiolillo 1C 

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Progetto finestre con i rifugiati politici

Il 23 marzo scorso le classi terze della secondaria dell’Istituto hanno partecipato al Progetto Finestre, un’iniziativa del Centro Astalli che consiste in un incontro degli studenti con un rifugiato politico, ossia una persona che è fuggita dal proprio paese a causa di fattori che mettevano a rischio la sua vita (guerra, discriminazioni, dittatura, catastrofi ambientali…). 

Il Centro Astalli è un centro dei gesuiti per i rifugiati politici che offre numerosi aiuti come l’assistenza di un avvocato, di un medico e di uno psicologo. Sono presenti inoltre dormitori e mense.

Le classi 3A e 3B  hanno incontrato Njagga Njia, un uomo di 30 anni scappato dal Gambia, un paese africano confinante col Sudan.  Ci ha raccontato il suo viaggio fino alla Libia, da dove si è imbarcato diretto verso l’Italia (la Libia è uno dei paesi non firmatari della Convenzione di Ginevra, l’accordo tra 146 paesi del mondo, per garantire rifugio a coloro che si trovano in difficoltà). Fortunatamente la sua fuga è durata  solo 3 mesi e non ha subito gravi violenze durante il tragitto. Njagga è inoltre riuscito a rivedere la sua famiglia che è venuta anche in Italia con l’aiuto del Centro. Abbiamo notato un’ immensa gratitudine per il popolo italiano e per quello che il Centro Astalli gli ha fornito. Attualmente lavora da Decathlon e vorrebbe ottenere la cittadinanza italiana. Questo progetto ci ha insegnato però che Njagga potrà rimanere in Italia, anche senza averne la cittadinanza, fino a quando non cambierà la situazione di pericolo per lui in Gambia.

Per noi è stato un incontro molto istruttivo, interessante e formativo. Ascoltare la sua storia e vedere di persona un rifugiato politico ci ha fatto capire quanti pregiudizi ignoranti spesso le persone consciamente o non facciano e di quanto siamo fortunati a vivere in un Paese pacifico e democratico.

                                                                                              Sara Pandolfo, Isabella Capone III A

 

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Finalmente sono tornati!

Dopo due anni di stop forzato abbiamo potuto partecipare nuovamente ad un campo scuola. Non ci crederete, ma mancavano anche a noi insegnanti. Quando ci hanno proposto di accompagnare delle classi, alcuni di noi non hanno avuto dubbi: sì, certo!

Non c’è niente che possa eguagliare un campo scuola per instaurare un rapporto pieno tra insegnanti e alunni: passare tanto tempo con i ragazzi, visitare bei posti, conoscere meglio le colleghe con cui si parte….solo chi ha partecipato almeno una volta può dire quanto sia incredibile.

Certamente si torna abbastanza stanchi, perchè le notti insonni sono dietro l’angolo. Altra cosa che si ripete continuamente: contare e ricontare gli alunni per riportarli tutti a casa! Ci si interfaccia con mille modi diversi di condurre la quotidianità: chi è più veloce, chi tarda sempre, chi vuole fermarsi ad ogni bancarella, chi non è tanto abituato a sistemare una valigia…

Ma quest’anno in particolare eravamo certi che sarebbe andato tutto bene: “il tempo” ce lo doveva, troppo tempo senza un’uscita didattica o un’attività che fosse in qualche modo anche ricreativa. Perciò possiamo affermare oggi che veramente è stato stupendo. I ragazzi sono stati all’altezza, non abbiamo fatto brutte figure; anche i più turbolenti hanno apprezzato molto. Le notti sono state relativamente tranquille e qualche ora si è anche dormito. I posti, Caserta, San Leucio, Napoli, Baia, la città della scienza, tutti da visitare almeno una volta nella vita.

Ne è valsa proprio la pena, e che sia il primo di una lunga serie di uscite che ci permettano di vivere pienamente la scuola, così come la vogliamo noi tutti, insegnanti e alunni.

 

Prof. Alessia D’Antonio

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