Archive For 26 Maggio 2021

Intervista alla prof. Mariani

1) Da quanti anni insegna?

Sono di ruolo dal 2012, però ho avuto esperienze di insegnamento già da parecchi anni prima. Ho fatto supplenze, ho lavorato alle scuole superiori, ho iniziato nel 2005/2006.

2) Le piace il suo lavoro?

Si, mi piace molto. Ci sono dei giorni in cui la stanchezza si fa sentire, dato il lavoro impegnativo, però sono contenta di venire ripagata dai risultati della classe, da quello che mi trasmettono i ragazzi, dal vedere trasmesse le mie conoscenze e il mio sapere.

3) Da ragazza quale era la sua materia preferita?

Le mie materie preferite erano matematica e disegno tecnico, mi piacevano molto.

3) Perché ha deciso di fare questo lavoro?

È stato il corso dell’esperienza che mi ha portato a fare questa scelta, io sono ingegnere, ho studiato ingegneria proprio perché le materie che mi sono sempre piaciute sono matematica e disegno tecnico, quindi ho seguito quella scia. Però con il passare del tempo mi sono resa conto che ero appassionata all’insegnamento, ciò che mi fa più felice di questo lavoro è il rapporto umano con i ragazzi e il fatto di trasmettere le mie conoscenze. Subito dopo la laurea ho lavorato come ingegnere ma più passava il tempo e più mi rendevo conto che quello non era il mio lavoro.

4) A scuola come andava nelle materie che insegna?

Abbastanza bene.

5) Cosa l’ha portata ad insegnare tecnologia?

Sicuramente il mio percorso di studio e anche la passione per il disegno tecnico

6) Ha qualche passione o hobby legato alla tecnologia, o al di fuori della scuola ha qualche altro hobby?

Mi piace fare sport, mi piace fare passeggiate all’aria aperta, infatti pratico escursionismo. Mi piace leggere, ma ho due bambini che mi lasciano poco tempo libero.

7) Come si è trovata in questa scuola?

Bene, molto bene, c’è un bell’ambiente lavorativo e si lavora bene con i colleghi.

8) Cosa le piace e cosa detesta dell’insegnamento?

Domanda difficile… partiamo dall’aspetto negativo ovvero trovare classi difficili da gestire.

Quello che mi piace di più invece è sviluppare progetti della mia materia, anche se quest’anno non è stato possibile a causa della pandemia.

9) Come si relaziona con i ragazzi?

Diciamo che cerco sempre di trovare l’aspetto positivo nei ragazzi, cerco sempre di stimolarli e trovare qualcosa di buono anche nei ragazzi più svogliati che secondo me in fondo vanno soltanto fatti riprendere, quindi cerco sempre di tirare fuori il meglio di loro. Provo ad inserire la mia materia nella vita pratica.

10) I primi giorni di lavoro rispettavano le sue aspettative?

All’inizio è stato difficile, l’impatto con tanti ragazzi insieme disorienta. In passato ho avuto esperienze con piccoli gruppi o con singole persone, il fatto di poter gestire un’intera classe all’inizio è stato complicato.

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Speciale sull’astronomia

IL BIG BANG

Molti astronomi ritengono che l’universo abbia avuto inizio con il cosiddetto Big Bang circa 14 miliardi di anni fa. Allora l’intero universo era compreso in una bolla migliaia di volte più piccola di una capocchia di spillo, ma più calda e più densa di qualsiasi cosa possiamo immaginare.

Poi, improvvisamente, questa bolla esplose e nacque l’universo come noi lo conosciamo. Tempo, spazio e materia hanno tutti avuto inizio con il Big Bang. In una frazione di secondo, l’universo crebbe, da dimensioni inferiori a quelle di un singolo atomo, fino a superare quelle di un’intera galassia e continuò a crescere ad un ritmo incredibile. L’espansione continua ancora oggi.

Mentre l’universo si espandeva e si raffreddava, l’energia si trasformò in particelle di materia e antimateria. Questi due tipi opposti di particelle per lo più si distrussero reciprocamente, ma una parte della materia riuscì a sopravvivere e le particelle più stabili, chiamate protoni e neutroni, iniziarono a formarsi quando l’universo aveva un solo secondo di vita.

Nei tre minuti successivi, la temperatura calò a 1 miliardo di gradi centigradi, abbastanza per permettere a protoni e neutroni di unirsi e formare nuclei di idrogeno ed elio. Dopo circa 300.000 anni, la temperatura dell’universo scese intorno ai 3.000 gradi. I nuclei riuscirono finalmente a catturare gli elettroni per formare gli atomi e l’universo si riempì di nubi di idrogeno ed elio.

IL SISTEMA SOLARE

Il sistema solare è un è un sistema di pianeti e di una stella ma possono esserci anche sistemi stellari con più di una stella. Dato che parliamo del “nostro” sistema, ne consideriamo solo una, il Sole.

I pianeti del sistema solare si dividono in due categorie: rocciosi, i più vicini al Sole e gassosi,  più lontani dal Sole.

I pianeti gassosi sono i più grandi del nostro sistema solare, l’ordine dal più vicino al più lontano è:  Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno. 15 anni fa ci sarebbe stato anche Plutone. Nel sistema solare ci sono due fasce di asteroidi kuiper la più lontana e quella degli asteroidi posizionata tra Marte e Giove. le atmosfere venere ne ha una molto densa e per questo e non solo è molto caldo intorno ai 400° giusto per cuocere una pizza in pochi minuti un pianeta forno a legna si pensa (anche per marte) che prima possa essere stato come la terra ma che qualcosa di

simile al riscaldamento globale lo abbia fatto diventare come oggi marte è più ospitale con temperature sotto lo zero e radiazioni “spaziali”/solari Plutone anche se non più un pianeta è molto bello la sua orbita è inclinata e ha un mare di una sostanza simile al dentifricio (più un oceano) per densità che è a forma di cuore dove “sprofondano ghiacciai” e in certi periodi si formano delle “aurore blu” e l’ossigeno diventa liquido e anche esplosivo
I satelliti Giove ne ha circa 52 “certe”
Marte ne ha due deimos e fobos
Noi ne abbiamo avute due avvolte piccoli meteoriti entrano in orbita la nosta luna si è formata invece con l’impatto di un pianeta tipo marte con la terra iniziale per un certo periodo abbiamo avuto anelli anche noi.

IL SOLE

La massa del Sistema Solare è concentrata soprattutto nel Sole, una stella con una massa gigantesca, che genera una forza di attrazione sui corpi celesti che compongono il Sistema Solare. Il Sole, essendo una stella, è una grande sfera di gas incandescenti, ed emana energia termica e luminosa. Nella parte più interna del Sole si raggiungono valori di temperatura e di pressione così alti da indurre gli atomi di idrogeno a unirsi tra loro: a 15 milioni di gradi, gli atomi di idrogeno, schiacciati l’uno contro l’altro, fondono i loro nuclei trasformandosi così in atomi di elio. Questo processo si chiama fusione nucleare. La massa finale dell’elio è leggermente minore di quella dell’idrogeno iniziale: la massa che manca si è trasformata in energia. Si ottiene così l’energia che viene sprigionata dal Sole sotto forma di calore e di luce.

Dal nucleo alla fotosfera

Il sole ha una struttura a gusci concentrici ed è suddiviso in cinque zone principali: il nucleo dove avvengono le reazioni di fusione nucleare, la zona radioattiva dove il calore prodotto dal nucleo si propaga per irraggiamento, la zona convettiva dove il calore si propaga per convezione e la fotosfera che è la superficie esterna e visibile del sole. La fotosfera presenta il fenomeno delle macchie solari che sono aree di forma irregolare, più scure perché più fredde rispetto all’atmosfera circostante.

L’atmosfera solare

L’atmosfera solare è un involucro di gas molto rarefatti che avvolge la fotosfera. Nell’atmosfera solare si distinguono due parti: la cromosfera, più densa, e la corona solare, più esterna e meno densa. Nella corona solare si possono osservare le protuberanze solari, ossia degli enormi getti di materia incandescente. Le protuberanze si generano in seguito a brillamenti, ossia delle forti esplosioni visibili come aumenti improvvisi di luminosità sulla fotosfera.

LE COSTELLAZIONI

In astronomia, raggruppamento apparente di stelle sulla volta celeste, in cui fin da tempi antichissimi vennero riconosciuti i contorni di particolari figure di animali, eroi, oggetti, ecc., che dettero il nome alla costellazione stessa. In astrologia, aspetto geometrico che esprime la situazione relativa delle stelle erranti (pianeti, Sole, Luna) tra quelle fisse.

ANDROMEDA

Andromeda è una galassia a spirale di 4000 stelle situata  nell’ emisfero boreale del cielo nota anche come Meisser 31. Si trova fra le costellazioni di Pegasos e di Perseo ad una distanza di circa 2.310.000 anni luce dalla Terra.

La nostra Galassia si muove verso quella di Andromeda. Studi relativi all’ alone galattico di Andromeda  dimostrano che è molto simile a quello della nostra galassia ed è la nebulosa più lontana che possiamo distinguere ad occhio nudo.

Andromeda mitologia

Secondo la mitologia greca  Andromeda è la figlia di Cefeo e di Cassiopea la quale si vantava che sua figlia fosse piu bella delle Nereidi, le ninfe-figlie del dio del mare Nereo che spesso accompagna Poseidone. Per questa sua arroganza, Poseidone, fratello di Zeus e dio del mare, ha deciso di punirla. Così ha mandato un mostro marino per distruggere la zona intorno al regno. Cefeo per far cessare la maledizione del mostro doveva sacrificare sua figlia, legandola ad una roccia sulla costa, cosicché potesse essere divorata dal mostro marino stesso. Cefeo, dopo aver chiesto consiglio all’ oracolo di Apollo, obbedì al volere del dio.  Alla fine però, Andromeda venne liberata da Perseo che avendo già ucciso la Medusa, si era avvicinato uccidendo il mostro marino.

Perseo sposò Andromeda dopo averla salvata.

LE STELLE

La Costellazione di Orione dal punto di vista scientifico è molto interessante, è un ottimo esempio di “laboratorio stellare”, in cui è possibile osservare diverse situazioni che interessano la vita di una stella.

Una stella nasce da una nebulosa ovvero un ammasso di gas e polvere che piano piano si compatta e formerà una stella. Nella cintura di Orione è possibile osservare una nebulosa. La durata media della vita di una stella è di dieci miliardi di anni.

Rigel invece è la stella piu’ luminosa e giovane della costellazione, la sua luce è bianca.

Un altro esempio è Betelgeuse, una stella di colore arancione, di età antica che potrebbe esplodere nell’arco qualche secolo “tempi universali” brevi. Alla fine della sua vita la stella non avrà più idrogeno e inizierà a fondere nuclei atomici e a formare elio ed ad espandersi, poi la gravità vincerà e la farà collassare ed esplodere in una super nova;   ci sono poi tre possibili evoluzioni: stella di neutroni, una nana bianca o un buco nero.

MITO DELL’ORSA MAGGIORE

La costellazione dell’Orsa Maggiore, nella mitologia greca, rappresenta Callisto, una ninfa dei boschi.

Sin da piccola si era distinta per la sua indole da cacciatrice, entrò nel seguito di Artemide, dea della caccia, e ben presto divenne la prediletta della dea.

Un giorno, mentre Callisto riposava sdraiata sul suo arco in un bosco, fu scorta da Zeus che se ne innamorò.

Il potente dio, per potersi avvicinare a Callisto, si trasformò nella dea Artemide.

Dopo aver conquistato la fiducia di Callisto, Zeus svelò la sua vera identità. I due si innamorarono e dalla loro unione nacque un figlio, Arcade.

Questa storia giunse però alle orecchie di Era, la moglie di Zeus, che decise di vendicarsi trasformando Callisto in orsa. Zeus, si occupò di mettere in salvo il piccolo Arcade.

Arcade ormai quindicenne, un giorno, a caccia, incontrò sua madre sotto le vesti di orsa. Lei, avendolo riconosciuto, gli si avvicinò per manifestargli il suo affetto.

Ma Arcade, impaurito, le puntò contro il terribile arco teso. Stava per trafiggere Callisto con una freccia, quando Zeus, impietosito dalla scena, trasformò in orsa anche suo figlio, dissolvendo entrambi in stelle. Callisto divenne l’Orsa Maggiore mentre Arcade venne tramutato nella costellazione dell’Orsa Minore.

Mito di Orione

Per i Greci Orione era il figlio del dio del mare, Poseidone, e di Euriale figlia del re di Creta Minosse.

La leggenda racconta che una notte, sull’isola di Chio, Orione corteggiò Merope, la figlia del re Enopio.

Questo si adirò moltissimo, lo accecò e lo bandì dall’isola. Orione, dopo vari giorni di totale smarrimento ebbe una visione, un oracolo gli predisse che se si fosse recato verso oriente avrebbe potuto riacquistare la vista.

Si recò quindi sull’isola di Lemno dove incontrò Efesto, il dio del fuoco.

Efesto impietosito dalla sua cecità decise di affidarlo ad uno dei suoi apprendisti, Cedalione, il quale lo condusse attraverso l’oceano fino ad arrivare in una lontanissima isola dove viveva Eos, la dea dell’Aurora.

La dea si innamorò subito del bellissimo e possente Orione e suo fratello Elio, in segno di amicizia, gli restituì la vista.

Un giorno la dea della caccia Artemide si invaghì di Orione che declinò i ripetuti inviti con garbo, spiegando alla dea che mai avrebbe potuto tradire la sua amata sposa, alla quale sarebbe stato eternamente fedele perché grato di avergli fatto riacquistare la vista.

Artemide si mise il cuore in pace fino a che non venne a sapere che Orione stava facendo una spietata corte alle Pleiadi, le 7 figlie di Atlante e Pleione, nonché le sue ancelle.

Le inseguiva ovunque, nonostante i ripetuti rinneghi delle ragazze, fino a quando Zeus, il padre degli dei, ebbe pietà di loro e decise di tramutarle prima in colombe e successivamente in stelle.

Per questo motivo se osserviamo il cielo vediamo la costellazione di Orione molto vicina a quella del Toro, dove risiedono le Pleiadi.

Nel suo lento movimento nel cielo Orione segue quindi ininterrottamente questo ammasso di stelle.

Artemide non potendo sopportare questo affronto, desiderosa di vendetta, decise di inviare nell’abitazione di Orione, mentre esso dormiva, un

velenosissimo scorpione che lo avrebbe punto e quindi ucciso con il suo mortale veleno. Così fu e sia lo scorpione che Orione furono collocati in cielo da Zeus, sotto forma di costellazioni, ma collocati in punti opposti del cielo affinché lo scorpione non potesse più pungere.

CASSIOPEA

In questa storia mitologica le protagoniste saranno alcune costellazioni del cielo invernale: Cassiopea, Cefeo, Andromeda, Perseo, Pegaso, Ceto.
Secondo il mito greco Cassiopea era la regina di Etiopia, moglie del re Cefeo ed era davvero molto vanitosa (per questo la vediamo raffigurata nel cielo mentre si specchia e si pettina i capelli). Un giorno la donna osò dichiarare di essere più bella delle Nereidi, le ninfe del mare, fanciulle bellissime figlie del dio Poseidone.
Queste, sentendo il terribile affronto di Cassiopea, si adirarono moltissimo e chiesero al loro padre di aiutarle a vendicarsi.Poseidone, stanco di sentire le loro continue lamentele decise di mandare un mostro marino chiamato “Ceto” (una balena gigantesca), sulle rive dell’Etiopia per creare una gigantesca onda che avrebbe annegato Cassiopea. Il marito di Cassiopea, Cefeo, venne a sapere del fatto e chiese ad un oracolo come poter salvare la moglie da questa terribile sorte.
Esso gli rispose che l’unico modo per salvare la regina era sacrificare una bella, giovane fanciulla al mostro.Cefeo e Cassiopea non ci pensarono un attimo e brutalmente incatenarono la bellissima figlia Andromeda sulla riva per sacrificarla al ceto.La povera Andromeda era disperata e già vedeva il mostro arrivare, di certo l’avrebbe mangiata…Quando arrivò l’eroe Perseo, appena tornato vittorioso dalla lotta contro Medusa e di cui portava ancora in mano, come trofeo, la sua testa tagliata. Vedendola, Perseo si innamorò subito di Andromeda e decise di portarla via con se, a cavallo di Pegaso, un bellissimo cavallo bianco alato.
I due quindi si sposarono e come ogni favola a lieto fine vissero felici e contenti…La regina Cassiopea fortunatamente si salvò dal mostro perché questo, rimanendoci male per la perdita della sua preda sacrificale, tornò da Poseidone.
Gli dei decisero di farla ruotare per sempre, assieme al marito, attorno al polo celeste, come in un girotondo (per questo è chiamata costellazione circumpolare) e addirittura spesso la troviamo anche ruotata a testa in giù.


METEORE, METEORITI e STELLE CADENTI

Le Meteore sono detriti spaziali,  hanno piccole dimensioni e subiscono l’attrazione gravitazionale dei corpi più grandi, come la Terra.

Mentre attraversano l’atmosfera terrestre, per l’attrito con i gas atmosferici, si riscaldano e ricevono una sublimazione (SOLIDO → GAS), disintegrandosi completamente nella maggior parte dei casi, così da creare una scia luminosa che dà luogo al cosiddetto fenomeno delle stelle cadenti.

I frammenti che scappano dalla disintegrazione e giungono al suolo  vengono chiamati meteoriti.

Il 70% di meteoriti sono rocciosi l’altro 30% è composta da ferro. L’impatto data l’energia accumulata forma un cratere, e la grandezza varia a seconda dell’energia accumulata. Il più spettacolare è quello di Meteor Crater  in Arizona.

Stephen Hawking

Nacque l’8 gennaio 1942 a Oxford, sebbene i genitori vivessero a

Londra. 

Stephen studiò alla Byron House School, un istituto molto avanzato per quei tempi che si discostava dai metodi di insegnamento più tradizionali. 

A tredici anni cercò di entrare nella Westminster School.

Non avendo ottenuto la borsa di studio, poiché malato al momento dell’esame, rimase alla sua vecchia scuola, frequentando un’ottima classe e ricevendo comunque una buona formazione.  

Già a partire da quegli anni, iniziava ad affacciarsi in lui il forte interesse sull’origine dell’Universo. Con la modestia che caratterizza solo i veri grandi, Stephen Hawking si esprimeva così: “Io volevo sondare le profondità dell’universo. Può darsi che ci sia riuscito in piccola misura, ma mi resta ancora moltissimo da apprendere”.

All’ultimo biennio della scuola superiore Stephen Hawking mostrò l’interesse a specializzarsi in matematica e fisica. Nel marzo 1959, sostenne l’esame per una borsa di studio a Oxford, che vinse, entrando a fisica a soli 17 anni.  

Subito dopo la laurea, nell’ottobre del 1962 passò a Cambridge. Il settore in cui Stephen Hawking voleva fare ricerca era quello della cosmologia. 

 Man mano arrivò la consapevolezza di avere una malattia incurabile e degenerativa, che gli avrebbe causato la progressiva paralisi dei muscoli anche se era imprevedibile la rapidità con cui ciò sarebbe successo.

In seguito alla diagnosi di sclerosi laterale amiotrofica, si aprì per lo scienziato una fase molto produttiva.

In quello stesso periodo conobbe Jane Wilde, che gli resterà accanto per venticinque anni. I due si sposarono nel 1965 ed ebbero tre figli. 

Nel 1974 fu eletto fellow della Royal Society. Dopo l’elezione un amico lo invitò al California Institute of Technology, insieme ad alcuni altri colleghi che lavoravano sulla relatività generale. Qui iniziò ad utilizzare per la prima volta una sedia a rotelle elettrica, che gli diede un considerevole livello di indipendenza. 

Nel 1979, qualche tempo dopo il ritorno in Inghilterra, Stephen Hawking ottenne la cattedra di matematica. Le sue condizioni di salute continuavano a peggiorare, causandogli anche prolungate crisi di soffocamento. Perciò fu ricoverato per una polmonite e attaccato a un respiratore. Subì una tracheotomia, in seguito alla quale non riuscì più a parlare.

Le condizioni di salute di Stephen Hawking si sono aggravate sempre di più, fino a rendere necessario l’utilizzo di un respiratore per ventiquattro ore al giorno. Tutto ciò non gli ha mai comunque impedito di continuare a lavorare brillantemente su quanto più nella vita avesse amato: l’universo.  

Margherita Hack ⭐ 

Margherita Hack è nata a Firenze nel 1922. Il padre è contabile, la madre invece, dipinge miniature agli Uffizi. Entrambi i genitori frequentano ambienti intellettuali critici alle religioni tradizionali e al fascismo e trasmettono alla figlia. i valori fondamentali di libertà e giustizia, oltre che la scelta vegetariana. Per il resto non la condizionano, tanto che lei prende presto la via di un rigoroso ateismo ed è spensieratamente fascista fin quando, nel 1938, le leggi razziali le rubano un’amata professoressa di scienze, ebrea. 
Dopo studi classici, e avventure sportive che la porteranno ad avere buoni successi nell’atletica, frequenta la facoltà di Fisica a Firenze e nel 1945, a guerra conclusa, si laurea. Scrivendo la tesi comincia a occuparsi della spettroscopia delle stelle, campo di studi interno all’astronomia che continuerà a studiare, insieme alla radioastronomia, per tutta la vita.Comincia a insegnare all’università e nel 1954 inaugura una lunga carriera di divulgatrice, iniziando a scrivere di scienza per un quotidiano. Per dieci anni gira le università di mezzo mondo finché, nel 1964, ottiene la cattedra di astronomia a Trieste e le chiavi dell’Osservatorio astronomico, che rimarrà sotto la sua direzione per quasi trent’anni.Scrive, oltre a centinaia di pubblicazioni scientifiche, testi universitari e libri di divulgazione di grande successo. Fonda riviste (L’Astronomia, Le Stelle), si impegna in politica ed è in prima linea per difendere con passione le sue opinioni in molte battaglie civili.Il 29 giugno 2013 la celebre astrofisica ha raggiunto le amate stelle. 

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Bebe Vio

 

Maria Beatrice, conosciuta come Bebe Vio, nasce il 4 marzo 1997 a Venezia. Fin da bambina è sempre stata vivace e attiva; come racconta lei stessa, la sua vita si basava su tre esse: scuola, scout e scherma. Ma il 20 novembre del 2008 una visita medica le stravolge la vita: scopre di avere la  meningite. La forma di meningite che colpisce Bebe è fulminante: scatena un’infiammazione molto grave, che, in pochi giorni, rende necessaria l’amputazione parziale degli arti superiori e inferiori. La malattia la costringe a stare 104 giorni in ospedale. Bebe racconta che, dopo l’amputazione, aveva voglia di suicidarsi; è stato il padre ad aiutarla ad uscire da questo stato di abbattimento, infatti un giorno le chiese come avrebbe voluto suicidarsi e lei rispose che si sarebbe buttata dal letto dove era stesa. Il padre le rispose ”Smettila di rompere le palle, la vita è una figata” e quella frase le diede la voglia di ripartire da capo ed è il suo motto tutt’ora. Grazie a un costante allenamento Bebe vince tantissimi campionati paraolimpici, ma non solo: insieme alla sua famiglia  fonda art4sport, associazione che aiuta ragazzi e ragazze disabili a trovare gioia e forza attraverso lo sport. L’associazione art4sport è ispirata alla storia di Bebe che era una bambina con tantissime passioni. Il nome dell’associazione nasce dal contributo che le ha dato Bebe. Bebe ha sempre avuto un senso artistico e crea magliette e altri gadget ispirati ai suoi disegni.

Sofia Colloca e Rachele Tarragoni, I D

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Artisti emergenti

THA SUPREME

Davide Mattei, classe 2001, nasce a Fiumicino e inizia ad interagire con il mondo della musica già a dodici anni e capendo di avere un potenziale in questo campo dopo la terza media lascia la scuola per dedicarsi interamente alla musica, così fu scoperto all’eta’ di 16 anni da un rapper già affermato che gli chiese di produrgli una base per la sua canzone. Dopo qualche mese esce la sua prima canzone, che raggiunge grandi traguardi, essendo ora a più di 2,6 Mln di visualizzazioni. Ora Tha Supreme ha più di 21 anni e contribuisce in album, EP, e featuring con artisti internazionali come Bbno$ e featuring con il suo gruppo Machete. 

ROSA CHEMICAL

Manuel Franco Rocati nasce a Grugliasco, comune italiano della Città metropolitana di Torino, il 30 gennaio 1998. Lo pseudonimo da lui utilizzato Rosa Chemical è l’unione dei termini Rosa, tributo alla madre e Chemical alla band My Chemical Romance. La sua carriera musicale inizia con la pubblicazione del singolo Kournikova nel 2018, che lo fa divenire, sempre nello stesso anno, modello per la marca italiana di moda Gucci. Prima di interessarsi alla musica Hip hop, era un artista di graffiti, come visibile nel programma YO! MTV Raps, in giro per l’Europa. Su Instagram è disponibile il profilo dove pubblica tutt’ora i suoi lavori. Nel febbraio 2019 inizia la collaborazione con Greg Willen, pubblicando il singolo Rovesciata e a marzo pubblica il suo primo album Okay Okay !!. Dopo la pubblicazione del primo album, Rosa pubblicherà due singoli Long Neck, frutto della collaborazione con Taxi B e Greg Willen e Facciamolo e collaborerà al primo disco degli FSK Satellite, nel luglio 2019, con il brano 4L.

LEON FAUN

Leon Faun è una delle espressioni più variegate dell’immaginario hip hop nazionale, un concentrato di tecnica e filoni narrativi che piano piano sta attraendo sempre di più gli appassionati del genere. Tra racconti che intrecciano mitologia greca e fantasy, Leon Faun si sta ritagliando sempre di più uno spazio nella scena grazie a singoli come “Gaia” e “Occhi lucidi” e l’amicizia con tha Supreme. Già a 12 anni, si avvicina all’universo rap, cogliendone le enormi potenzialità espressive. Dotato di talento vivido e fuori dal comune, Leon Faun cresce musicalmente grazie al supporto costante del producer Duffy che lo aiuta a muovere i primi passi. Nel 2015 pubblica alcuni brani su YouTube sotto il nome LYO mentre risalgono al 2017 il primo EP “Endless” ed il singolo “Terabithia”.

IRAMA

Nato a Carrara il 20 dicembre 1995, Irama (pseudonimo di Filippo Maria Fanti) si avvicina alla musica grazie alla passione per Francesco Guccini e Fabrizio De André, per poi interessarsi all’hip hop. Il suo nome d’arte è un anagramma del suo secondo nome e, inoltre, significa “ritmo” in lingua malese.La sua carriera inizia ufficialmente nel 2014 con tre singoli, Amore mioPer te e È andata così mentre, nel 2015, collabora con Benji & Fede per Fino a farmi male. Il 27 novembre dello stesso anno viene ammesso nella categoria Proposte al 66º Festival di Sanremo dopo essere arrivato fra gli otto vincitori del concorso Sanremo Giovani con il brano Cosa resterà. La canzone anticipa l’album di debutto, Irama, uscito il 12 febbraio 2016, da cui verranno estratti Tornerai da me e  Non ho fatto l’università.Dopo la rottura con la sua etichetta discografica, alla fine del 2017 Irama partecipa ad Amici di Maria de Filipp, classificandosi primo. Durante la trasmissione il cantante incide alcuni brani inediti – Che vuoi che siaChe ne saiUn respiro e Voglio solo te – mentre il singolo Nera, lanciato il 1º giugno 2018, viene premiato con il triplo disco di platino proprio nei giorni dell’uscita del primo EP, Plume, doppio disco di platino. Durante l’autunno Irama apre tre concerti italiani del Fatti sentire World Wide Tour di Laura Pausini

<KaRiM & MaRiAnNa>

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Incontro a scuola con un rifugiato politico

Il Centro Astalli è un centro dei gesuiti che si occupa dei rifugiati in Italia. Da diversi anni organizza nelle scuole un progetto chiamato “Progetto Finestre”, che serve a favorire la riflessione nel pubblico, soprattutto di giovani studenti, sul tema dell’esilio. Il progetto prevede l’incontro diretto con un rifugiato che ha contatti con il Centro e testimonia la sua esperienza raccontandola a un pubblico giovanile. La nostra scuola aderisce da anni a questo progetto e in questo articolo parleremo specialmente dell’incontro a cui le classi terze hanno partecipato.

Purtroppo quest’anno a causa COVID gli incontri si sono svolti a distanza. Anche se non abbiamo avuto la possibilità di vederli dal vivo, è stata comunque un’esperienza molto bella e d’insegnamento sia morale che culturale, poiché oltre a conoscere le loro storie abbiamo appreso cose che prima non sapevamo.

Riprendendo l’argomento sui rifugiati vogliamo spiegare chi è un rifugiato politico: Il nome rifugiato politico è un termine giuridico che indica chi è fuggito dal suo paese natale a causa di discriminazioni politiche, religiose e razziali o per situazioni di guerra nel suo paese.

 

 

Uno dei due rifugiati di cui vi stiamo per parlare è Shadamgul, di origine afghana, fuggito dal suo paese per una situazione di guerra, più precisamente la guerra in Afghanistan, scoppiata nel 1980 a seguito dell’invasione sovietica in territorio afghano. Shadamgul quando è dovuto scappare era un ragazzo di circa 13 anni. Dopo aver ricevuto i soldi necessari per partire, Shadamgul compie un viaggio difficile e faticosissimo  sulle montagne tortuose dell’Afghanistan per poi recarsi da un mercenario di uomini, sapendo che stava compiendo un’azione illegale, che poi lo trasporterà in un luogo lontano dall’Afghanistan. Nel tragitto però, c’è stato un imprevisto: il gommone su cui stava viaggiando si era sgonfiato. A questo punto arriva in soccorso la Guardia Costiera e viene portato a riva ad Atene, dove poi resterà per circa 4 mesi, chiuso in una casa nel centro di Atene, insieme ai suoi amici. Stando chiuso in casa per mesi aveva deciso di chiamare un suo caro amico che viveva a Valencia che lo aiutò a raggiungerlo mandandogli un biglietto aereo per Madrid. Atterrato all’areoporto di Madrid, prese un pullman per Valencia per arrivare dal suo amico. Durante il tragitto necessitava di chiamare un suo amico ma, seduto vicino a lui c’era una donna: secondo la cultura afghana una donna non poteva stare accanto ad un uomo. Nonostante ciò, la donna capisce che Shadamgul necessitava di un aiuto, perciò gli permise di chiamare il suo amico prestandole il cellulare e, alla fine del viaggio in bus, gli offrì un panino. Dopo aver parlato con il suo amico giunge da lui e gli viene consigliato di cercare rifugio e lavoro in Italia , più precisamente a Roma. Arrivato a Roma, però è spaesato e non sa proprio cosa fare, tanto che passa uno dei momenti più brutti della sua vita, poiché viveva come un senzatetto, sdraiato all’entrata della stazione Termini. Un giorno fu avvicinato da un collaboratore del centro Astalli che lo portò al Centro, dove venne aiutato fino a realizzare una famiglia e ottenere un lavoro e diventare la persone che è ora. Shadamgul ora è una persona felice e, come ci ha anche detto, non ha più paura di uscire di casa, preoccupato di non farvi più ritorno. Il suo messaggio vuole trasmettere speranza e far capire ad ogni persona di non arrendersi più.

L’altra testimonianza che abbiamo sentito è la storia di Sussy Ntogo, rifugiata del Camerun, che ha dovuto abbandonare il suo paese perché in pericolo di vita. Sussy veniva picchiata dal marito, un uomo che però non amava veramente, ma che era stata costretta da suo padre a sposare , cosa che purtroppo capita a moltissime donne anche oggi in molti paesi nel mondo. Rimase incinta di una bambina, a casa il marito non c’era mai e quando tornava, se non trovava il cibo pronto o se non gli andava bene qualcosa, picchiava Sussy. A seguito di un episodio molto violento, Sussy scappa dal marito e va dalla madre di una sua amica in Nigeria, dove trova lavoro in un albergo e dopo poco diventa anche la direttrice: si trovava molto bene e finalmente non aveva più il terrore del marito. Un giorno però la chiamano perché un uomo la cercava e voleva parlargli: era il marito. A Sussy torna la paura e decide di scappare in Italia, con l’aiuto di un volontario italiano che aveva incontrato. Prende con sé la figlia e inizia il suo viaggio, aveva moltissima paura, ma era meglio tentare: una volta arrivata in Italia la paura del marito se ne sarebbe andata e avrebbe vissuto una vita serena. Appena arrivata in Italia subito gli proposero di fare la prostituta per guadagnare molti soldi, ma Sussy rifiutò, era scappata dal suo paese e ora doveva trovarsi nella stessa situazione. Fortunatamente entrò in contatto con il Centro Astalli, che gli cambiò la vita. Ci ha detto che prima di entrare nel Centro pensava di togliersi la vita mentre ora sta vivendo la vita che sognava da tempo, è felicissima e può condividere con gli altri le sue bruttissime avventure. Sussy esprime un messaggio di forza e positività, è stato molto interessante e emozionante sentire la sua storia. 

Flavio Zarli & Chiara Pacenti

 

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I PARTIGIANI

Oggi vi parlerò dei partigiani Italiani perchè io avevo un bisnonno che era uno di loro. Ho investigato e ho trovato una storia che voglio condividere: quella di  Arrigo Boldrini, il cui nome di battaglia era Bulow, nato a Ravenna nel settembre del 1915, partigiano e politico italiano. Arrigo combattè al fronte nella seconda guerra mondiale e, in seguito, come partigiano.

Un partigiano è un combattente armato che non appartiene ad un esercito ma ad un gruppo di resistenza, di solito contro un esercito. Si organizzavano in gruppi ingaggiando una battaglia asimmetrica.

In Italia i partigiani facevano parte della “Resistenza Italiana” o anche chiamata Resistenza Partigiana. Fu l’insieme di movimenti politici e militari Italiani che si opposero al nazifascismo.
La guerra dei partigiani durò ben cinque anni e in questi anni la resistenza del nostro paese non si arrese anche se ogni giorno molti di loro morivano, soprattutto negli scontri a fuoco con i soldati nazisti oppure torturati a morte se non rivelavano dove si trovassero i loro compagni .

Questo loro grande atto di coraggio durò dal 1940 fino al 1945. Successivamente si decise di festeggiare il Giorno della liberazione (25 aprile) avvenuta grazie agli americani. Si festeggia questa giornata per ricordare la Resistenza Partigiana e la loro “Guerra patriottica”  per la liberazione dal nemico. 

 

Luca Antonio Velleca, IA

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LA STORIA DELLA FESTA DELLA DONNA

 La storia della festa delle donne risale ai primi del Novecento. Per molti anni l origine dell’ 8 marzo è stata fatta risalire ad una tragedia accaduta nel 1908, che avrebbe avuto come protagoniste le operaie dell’ industria tessile Cotton di New York rimaste uccise da un incendio.

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Intervista ad un EX fumatore

DANNI E PROBLEMATICHE CHE IL FUMO ARRECA AL NOSTRO CORPO

Il fumo che origina dalla combustione incompleta del tabacco e della carta che lo avvolge, è costituito almeno da 7000 sostanze. Tra queste ci sono sostanze irritanti, monossido di carbonio e nicotina. I filtri riducono la quantità di queste sostanze che arriva nelle vie respiratorie, ma non le elimina. Le sostanze irritanti causano danni immediati alla mucosa delle vie respiratorie; la loro azione irritante provoca tosse, eccesso di muco, bronchite cronica ed enfisema. Il catrame comprende diverse sostanze che sono cancerogene. Il catrame inoltre irrita le vie respiratorie, ingiallisce i denti, contribuisce all’alito cattivo e alla sensazione di amaro in bocca. Il monossido di carbonio si lega all’emoglobina riducendo la sua capacità di trasportare l’ossigeno. Questo comporta un minore nutrimento dei tessuti. La nicotina presente nel tabacco in una percentuale che va dal 2 all’8 % non è molto tossica ma crea dipendenza. Quando arriva ai polmoni la nicotina passa nel sangue e arriva al cervello in pochi secondi. La nicotina stimola la liberazione di dopamina nel sistema nervoso e l’effetto è eccitatorio sia al livello della mente che  del corpo. Poco dopo però subentra l’effetto deprimente che spinge a fumare ancora per provare di nuovo gli effetti positivi. Con ciò si spiega la dipendenza. 

Smettere di fumare è un percorso quindi molto difficile in cui è frequente osservare queste situazioni:  

  • difficoltà a smettere 
  • frequenza di recidive 
  • alta percentuale di soggetti dipendenti 
  • valore attribuito al fumo malgrado l’evidenza dei danni. 

 Quando si cerca di smettere si manifesta una vera e propria sindrome di astinenza caratterizzata da :  

  • irritabilità e collera 
  • desiderio molto forte di fumare 
  • difficoltà di concentrazione 
  • insonnia 

 INTERVISTE…

A che età hai provato la prima sigaretta? 

A dodici anni 

Come hai iniziato? 

Con una mia compagna di classe 

Ogni quanto fumavi? 

Non tutti i giorni, un giorno si e uno no 

Quante sigarette al giorno? 

Trentacinque sigarette al giorno  

Quando hai smesso? 

Quindici anni fa 

Cosa ti ha spinto a smettere? 

Per una scommessa tra amici 

È stato difficile smettere? 

No 

Ti viene voglia di fumare? 

Si qualche volta 

A che età hai provato la prima sigaretta?

21 anni

Come hai iniziato?

Seguendo i miei amici  

Ogni quanto fumavi?

Tutti i giorni  

Quante sigarette al giorno?

10 

Quando hai smesso?

Nel 2008 quando e nata mia nipote  

Cosa ti ha spinto a smettere?

Avevo avuto dei problemi ai polmoni ed era nata mia nipote  

È stato difficile?

Si 

Ti viene voglia di fumare?

No 

 

 

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