Archive For 23 Marzo 2018

In questi anni sta girando una nuova categoria di rap, che ormai tutti conoscono, si chiama la TRAP. Questo genere è identico al rap solo che al posto di parlare di malavita parla di soldi e di quanto siano ricchi i rapper che vanno in giro con vestiti di marca come Gucci, Louis Vuitton e chi più ne ha più ne metta. Sta andando di “moda” questo trapper di nome Sfera Ebbasta che a gennaio ha fatto uscire il suo terzo album intitolato “Rockstar”.
Nome originale Gionata Boschetti, nato a Sesto San Giovanni a Milano sin da piccolo aveva avuto questa passione del rap, il padre era separato e la madre non aveva un lavoro con cui poteva permettersi tanto. In seconda superiore mollò la scuola e si trovò vari lavori. La madre vedendolo stanco di lavorare gli aveva chiesto che lavoro voleva fare veramente e lui rispose dicendo che voleva fare il rapper. Allora iniziò a fare le prime canzoni
che non fruttarono molto. Un giorno il famoso produttore Charlie Charles, a quel tempo non molto famoso, chiese su MySpace una produzione ma Sfera rifiutò. Si rincontrarono di nuovo ad una festa di Hip-Hop ma non avendo i biglietti andarono a cenare al McDonald e decisero di lavorare insieme formando un etichetta chiamata BHMG. Il suo primo album fu “Emergenza Mixtape Vol.1″ Non riscosse tanto successo e quindi Charlie Fece una proposta a Sfera che gli cambiò la vita. Charlie chiese se voleva portare un nuovo sound in Italia e lui rispose di sì. Allora uscì la prima canzone trap italiana chiamata XDVR. Da quel momento la scena Italiana si rivoluzionò completamente. Nel 2015 uscì il primo album Trap di sfera intitolato “XDVR”.
Da quel momento la trap spopolò e diventò uno stile di vita che nessuno capiva. Sfera ormai era un idolo per tutti i giovani, aveva tutto: soldi, ragazze, e soprattutto vestiti di marche molto costose. A sorpresa il 9 settembre 2015, data che i fan di Sfera ricordano molto bene, uscì il secondo album trap di nome “Sfera Ebbasta” che contiene il famoso brano “Figli Di Papà” che oggi conta 24.108.061 visualizzazioni. Sfera dopo questo album ha iniziato a fare i primi 5 mln di view al mese su un video. L’album contiene anche la canzone d’amore “Bang Bang”. A capodanno nella mezzanotte ha annunciato l’uscita del suo nuovo album il 19 gennaio 2018. La tracklist uscì 1 settimana dopo. Il 19 gennaio finalmente uscì l’ album che tutti aspettavano e ora se si va in giro c’ è sempre qualcuno che pompa dalle casse Rockstar. Contenuto nell’ album Cupido la canzone che tutti cantano oltre a Sciroppo. Ora Sfera è conosciuto in Europa e in America; tra poco tutto il mondo lo amerà.
” Un bacio a chi mi odia e uno a chi mi ama” – Bancomat, Rockstar

L’Italia si mobilita per ricordare con momenti di lettura, riflessioni e incontri gli oltre 970 nomi delle vittime innocenti delle mafie in occasione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno”, che si svolgerà il 21 marzo contemporaneamente in migliaia di luoghi d’Italia.
Foggia sarà la piazza principale. Oggi la legge nazionale rinnova, in nome di quelle persone, l’impegno nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione. Durante la giornata saranno letti gli oltre 970 nomi, semplici cittadini, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere. Abbiamo Purtroppo i magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, che mentre eseguivano il loro lavoro, sono stati assassinati brutalmente da un clan. Purtroppo la mafia è un’ organizzazione molto difficile da fermare essendo pericolosa, anche chi fa lavori come il magistrato o il giornalista rischia sempre: per questo ci sono molti casi di assassini o di faide contro persone che manifestano la giustizia contro quest’ organizzazione.

Come preannunciato cominciano sul giornalino dell’Istituto le interviste ai professori! La prima a fare questa esperienza è la prof.ssa D’Antonio, che insegna religione nella scuola e che dirige il giornalino.
1. Che tipo era al liceo?
“Al liceo mi piaceva studiare, soprattutto filosofia. Ero un po’ una “secchioncella”, come la mia amica Cristina. Nonostante questo non ero un’asociale, stavo bene con i miei amici, uscivamo insieme e spesso mi cercavano per chiedere aiuto per i compiti. Davo anche ripetizioni di latino al ragazzo che mi piaceva.”
2. Perché fa la professoressa, cosa l’ha spinta a fare questo lavoro?
“In realtà prima di laurearmi in teologia sono stata chiamata per fare delle supplenze, quindi si potrebbe dire che non sono stata io a scegliere l’insegnamento ma l’insegnamento a scegliere me. Comunque mi sembra che sia nelle mie corde fare l’insegnante.”
3. La parte che preferisce e quella che detesta dell’insegnamento?
“La parte che preferisco dell’insegnamento è il rapporto con i ragazzi, specialmente quando si instaura con loro un rapporto di stima reciproca, di fiducia. E’ quando i ragazzi capiscono che l’importanza dello stare a scuola è lo stare insieme, imparare e scoprire cose nuove. Questo è reciproco perché nel momento in cui lo si fa insieme, imparo delle cose io e le imparano loro e quindi si può avere con gli alunni una relazione bella ed educativa.
Non c’è una parte che detesto dell’insegnamento, ci sono delle parti faticose. Per esempio tenersi aggiornati, soprattutto al giorno d’oggi in cui bisogna cercare di parlare con ragazzi che nella vita sono più veloci di noi” anziani”, ma se si è spinti dalla passione si possono superare anche queste cose. Se non mi piacesse non lo potrei fare.”
4. Se potesse scrivere una lettera ad un personaggio storico o politico, a chi la scriverebbe?
“Sinceramente non lo so, ci dovrei pensare tre anni per scrivere una cosa così seria. Se dovessi scrivere una lettera in questo momento storico la scriverei alle persone che vediamo tutti i giorni in televisone, che stanno sui barconi o nei campi profughi, a quelle persone che portano i figli dentro le valigie e così via. Scriverei loro per chiedere scusa da parte di tutti noi che li abbandoniamo e vorrei stabilire con loro un rapporto, anche per chiedere come possiamo aiutarli e di cosa hanno bisogno.”
5. Se avesse potuto intraprendere un’altra carriera, quale sarebbe stata?
“Il mio sogno nel cassetto è sempre stato fare la cassiera. Mi piaceva soprattutto quando si digitavano i codici, ora non è più tanto divertente. Sapendo questa cosa mio marito pochi anni fa per il mio compleanno mi ha regalato una cassa giocattolo di quelle per bambini ed è stato il regalo più bello della mia vita. Adesso ci hanno pensato anche i supermercati, che hanno creato le casse dove si può fare da soli”
6. C’è stato un momento in cui ha pensato di lasciare l’insegnamento?
“No, mai. Temo che ci sarà un momento in cui mi licenzieranno o toglieranno l’insegnamento della religione nelle scuole, in quel caso andrò a fare la cassiera.”
7. Quando è nata la passione per l’insegnamento?
“La passione nasce nel momento in cui si fa una cosa con tanto impegno, quindi mi è nata quando sono entrata nelle classi. Non tanto nei primi tempi, nei quali quando si entra in classe si ha quasi paura degli alunni, ma quando vedi che i ragazzi ti chiedono le cose e ti ascoltano. Allora la passione cresce, tu ti impegni ancora di più, la fai crescere ancora di più e diventa un circolo vizioso.”
Costanza Falvella Capodaglio

Fatti, non parole: di seguito vi presentiamo i quattro imprenditori sociali che tramite azioni concrete stanno cercando di migliorare, per quanto possibile, l’Italia.
Gli imprenditori sono stati selezionati dalla ONG Ashoka, la più grande rete globale di imprenditori sociali e punto di riferimento internazionale, il 22 marzo durante un evento annuale tenutosi a Roma. Questi hanno rivoluzionato i settori in cui lavorano, creando nuovi posti di lavoro e cambiamenti sociali di grande impatto.
Carlo Stasolla, fa parte dell’ “Associazione 21 luglio”. Egli lavora per trasformare il modo in cui le istituzioni italiane affrontano la marginalizzazione e la segregazione abitativa delle comunità rom. Mira a diffondere un approccio innovativo che coinvolga gran parte della popolazione, dai politici ai giornalisti, dagli accademici ai professionisti, in un cambio di mentalità sociale che miri a smantellare il “sistema campi rom” di cui il nostro Paese è riconosciuto in Europa come il principale responsabile.
Daniel Tarozzi, fa parte dell’ “Italia che Cambia”. Ha ideato un progetto che favorisce la connessione e la collaborazione tra imprenditori sociali in Italia e in Europa attraverso una piattaforma web, permettendo così da un lato una migliore risposta alle problematiche sociali e dall’altro un’informazione più accurata sulle tematiche sociali, spostando il focus, tradizionalmente negativo dei media, verso un approccio più costruttivo.
Massimo Vallati, fa parte del “Calciosociale”. Egli, attraverso nuove regole calcistiche, lavora per andare contro la perdita, nel calcio moderno, di alcuni valori fondamentali. Il suo progetto, nato a Corviale, una difficile realtà della periferia romana, trasforma il gioco in strumento di aggregazione e partecipazione comunitaria, diffondendo una narrativa di fair play e di anti violenza che sta trovando positive repliche in altre aree d’Italia e del mondo.
Eleonora Voltolina, fa parte della “Repubblica degli Stagisti”: attraverso la testata online “Repubblica degli Stagisti”, Eleonora affronta le tematiche della disoccupazione giovanile e delle condizioni di lavoro ingiuste per i giovani, garantendo la corretta informazione sul tema ed esercitando, allo stesso tempo, pressione politica.

Bose, la società statunitense di altoparlanti e sistemi audio, entra nella realtà aumentata con un paio di occhiali ‘smart’, che non sfruttano lo sguardo ma l’udito: invece di mostrare immagini all’utente, gli danno informazioni via audio.
Annunciati alla manifestazione South By Southwest in corso in Texas, dove sono stati presentati come prototipo, assomigliano a normali occhiali da sole, ma le stanghette sono Bluetooth. La loro parte finale manda la musica nelle orecchie di chi li indossa senza l’uso di cuffie e auricolari.
L’aspetto più interessante è però quello legato alla realtà aumentata. Gli occhiali integrano sensori di movimento che dialogano con il Gps del telefono. In questo modo il dispositivo, pur non avendo una videocamera integrata, sa dov’è e cosa sta guardando l’utente. Gli occhiali sono gestiti da movimenti della testa, comandi vocali e tocchi sulle stanghette.
La realtà aumentata uditiva è una piattaforma. Ciò significa che sviluppatori di terze parti potranno creare applicazioni per musica, viaggi e istruzione così come dispositivi indossabili come cuffie, occhiali o elmetti.

La Professoressa Alessandra Pelle ha aiutato i piccoli bambini della III B, con la partecipazione dei ragazzi delle classi di terza media, a realizzare dei piccoli disegni sulla storia del Piccolo Principe. A fine anno gli stessi metteranno in scena uno spettacolo su questa splendida storia. Vi aspettiamo in tanti al teatro della scuola elementare!
Il Piccolo Principe narra la storia di un pilota di aerei, precipitato nel deserto del Sahara, che incontra un bambino che gli chiede “Mi disegni una pecora?”. Stupito, il pilota gli disegna una scatola, dicendogli che dentro c’era la pecora che desiderava. Poco per volta fanno amicizia, ed il bambino dice di essere il principe di un lontano asteroide, sul quale abita solo lui, tre vulcani, di cui uno inattivo, e una piccola rosa, molto vanitosa, che lui cura e ama.
Il piccolo principe racconta che, nel viaggiare per lo spazio, ha conosciuto diversi personaggi strani, che gli hanno insegnato molte cose. La cura per la sua rosa l’ha fatto soffrire molto, perché spesso si è mostrata scorbutica. Ora che è lontano, il piccolo principe scopre piano piano che le ha voluto bene, e che anche lei gliene voleva. Purtroppo però non si capivano. Il piccolo principe, proveniente dall’asteroide B-612, aveva bisogno di una pecora per farle divorare gli arbusti di baobab prima che crescessero e soffocassero il suo pianeta.

Il professor Walter Faraone ha organizzato con le classi terze un torneo interclasse natalizio di pallavolo. Questo torneo si è in realtà prolungato fino a Febbraio, e i vincitori sono stati gli alunni della 3B.
Nel primo “girone”, che doveva essere l’unico, le classi 3A, 3B e 3D hanno ottenuto lo stesso punteggio (una vittoria e una sconfitta). Per questo si sono ripetute le partite ma stavolta con la 3C e ad eliminazione diretta: 3A contro 3C e 3B contro 3D. In finale si sono scontrate la 3B e la 3A, che ha perso per 2 set a 1 ad un solo punto dalla vittoria.
Alla fine il vero vincitore è stato, come al solito, lo sport, che ci ha regalato una fantastica esperienza interclasse. Per questo vogliamo ringraziare i professori di educazione fisica del plesso, Walter Faraone e Chiara Federico.
Porzio Camilla, Giacomelli Martina, Rinieri Silvia, Falvella Capodaglio Costanza

Nei giorni 5 e 6 febbraio 2018 le classi prime e seconde della scuola media hanno assistito allo Spettacolo Musicale in Lingua Inglese per le Scuole Secondarie ” Bully Town”, presso il Teatro Vascello, compagnia Extra-Teatro.

