Archive For 29 Gennaio 2018

Favole IC

Dedicato a..

 

..tutti i bambini che ogni giorno mettono tanto impegno e fatica per andare a scuola.. perché possano sognare e essere felici..

..tutti i bambini che adesso non si trovano a scuola come noi perché sono costretti a lavorare.. continuate a sognare!

..tutte le nostre professoresse e a tutta la classe..

..tutti i bambini e adulti che non hanno fantasia..

..tutte le persone cattive affinché si cancelli la loro cattiveria..

..chi non può leggere e a chi non può avere libri..

..tutte le persone che hanno reso questo sogno realtà..

..tutte le nostre famiglie che ogni giorno ci regalano tanta gioia..

..tutti i ragazzi che vogliono andare a scuola, ma non ne hanno la possibilità..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli autori & le favole

 

Abate Gaia, Il panda e la pantera

Albanese Claudia, Il pandacorno e il tigrotto

Asnake Leah Daniel, Il ferro di cavallo

Calcari Davide, Il gufo e l’orso

Cappelloni Sofia, Il coniglio, il lupo e il maiale

Caprasecca Sofia, Il leone e il ghepardo

Cizmic Fatima, La balena e la cagnolina

Dolaberidze Rati, La tartaruga e lo scorpione

Ferrari Ludovico, Il gatto, il criceto e la tartaruga

Jui Mita Ahamed, Il gatto e il pesce

Minei Esther, Lo scoiattolo, il koala e la scimmia

Olivieri Christian, Il lupo, il leone e la pantera

Raditya Jeremiah Darian, Un albero e i suoi amici

Rahman Farnaj, La leprecorno e il ponycorno

Wicaksono Adri, Il cane e il gatto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il panda e la pantera

 

Un giorno un panda, mentre giocava con i suoi fratelli, vide una pantera tutta nera con gli occhi verdi che si stava dirigendo verso di lui perché aveva una mela nella zampa.

George, il panda, scappò subito da questa pantera e cominciò a correre perché aveva paura che lo raggiungesse.

Continuò a correre, correre, correre senza mai fermarsi o arrendersi; ad un certo punto George vide un albero e si aggrappò ad esso riuscendo a scappare dalla pantera e così la pantera se ne andò.

Questa favola ci insegna che non bisogna mai arrendersi e che si deve continuare a lottare fino alla fine.

 

Abate Gaia

 

 

 

 

 

 

 

 

Il pandacorno e il tigrotto

 

A giugno inizia la scuola e il piccolo pandacorno ha qualche difficoltà a studiare, invece il tigrotto è bravissimo.

Passano un po’ di anni e il pandacorno, che non ha mai smesso di studiare, alla pagella prende tutti 10, invece il tigrotto, che diceva sempre: «tanto io sono bravo, non ho bisogno di studiare», quando vede la pagella cade in depressione perché aveva tutti 4.

 

La morale è: i cavalli da corsa si vedono all’arrivo!

 

Albanese Claudia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il ferro di cavallo

 

Un giorno un cavallo, accompagnato da un suo amico, disse: «devi mettere i ferri per non consumare i tuoi zoccoli» e il cavallo rispose: «non ho bisogno di mettere i ferri».

Il giorno dopo il cavallo, a causa del troppo correre, si trovò gli zoccoli consumati e non poté più correre in vita sua.

 

La morale è che bisogna ascoltare i buoni consigli per non avere conseguenze negative.

 

Asnake Leah Daniel

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il gufo e l’orso

 

Un giorno un gufo e un orso si divertivano a giocare con il fango. Arrivata l’ora di pranzo, il gufo disse all’orso di lavarsi le mani ma l’orso, preso dalla sua imponenza, lo ignorò.

Allora il gufo, animale saggio, anziano e colmo di esperienza, fece finta di niente. Quando l’orso mangiò si sentì male.

Questa favola ci insegna a seguire i consigli della gente che ha molta più esperienza di noi.

 

Calcari Davide

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il coniglio, il lupo e il maiale

 

C’erano una volta un coniglietto e un porcellino che erano migliori amici. Era il primo giorno di scuola e appena entrarono in classe scoprirono che il loro maestro era un lupo, l’insegnante più cattivo della scuola perché  dava tantissimi compiti per casa.

Un giorno il coniglietto andò al bagno e il maestro dettò i compiti. Quando il coniglietto tornò dal bagno preparò la cartella e se ne andò a casa sua, senza pensare di chiedere a qualcuno i compiti.

Il giorno dopo il maestro disse: «fatemi vedere i compiti svolti» e quando scoprì che il coniglietto non li aveva fatti, si arrabbiò moltissimo e lo sgridò!

Questa favola ci insegna che prima di andare al bagno si aspetta che l’insegnante detti i compiti e che, se siamo assenti, li dobbiamo chiedere ad un compagno.

 

Cappelloni Sofia

 

 

 

 

 

 

Il leone e il ghepardo

 

Un giorno una tigre e un leone si misero a giocare a calcio insieme.

Ad un certo punto arrivò un piccolo ghepardo e gli chiese: «posso giocare con voi?». Loro gli risposero: «no! Tu sei antipatico e brutto, non vogliamo stare con te».

Il giorno dopo il leone cadde e si ruppe una zampa.

Il ghepardo, che li osservava ogni giorno con tristezza, lo andò subito ad aiutare.

Il leone rimase stupito dal suo gesto e gli chiese: «per quale motivo mi hai aiutato anche se ti ho sempre trattato male?» e il ghepardo, felice della domanda, rispose: «perché gli amici si aiutano sempre!».

Da quel giorno diventarono amici per la pelle.

Questa favola ci insegna che non si giudicano le persone dall’aspetto e che si aiuta sempre il prossimo.

 

Caprasecca Sofia

 

 

 

 

 

La balena e la cagnolina

 

Un giorno una cagnolina di nome Antonella incontra una balena di nome Alia.

Alla balena piaceva nuotare e la cagnolina si divertiva ad abbaiare.

La cagnolina chiede alla balena: «come ti chiami?» e la balena risponde: «mi chiamo Alia e tu?»

«Mi chiamo Antonella».

«Come stai, Antonella?»

«Bene! E tu, come stai?»

«Bene!», risponde Alia.

«E tua mamma e tuo padre dove sono?»

«Sono a casa»

«E i tuoi?»

«Vivono dentro l’acqua insieme a me».

La cagnolina e la balena, dopo aver parlato, si salutano e tornano a casa.

Questa favola ci ricorda che l’amicizia è importante.

Le mie amiche Sofia, Martina, Chiara e Giorgia, per me, sono come sorelle!

Cizmic Fatima

 

La tartaruga e lo scorpione

 

Un giorno una tartaruga stava davanti a un fiume.

Ad un certo punto arrivò uno scorpione che voleva attraversare il fiume.

La tartaruga gli disse: «ti aiuto, ma non mordermi».

Lo scorpione rispose: «ok» e montò sulla tartaruga, ma mentre attraversavano il fiume lo scorpione la morse e lei lo gettò in acqua.

Lo scorpione poco dopo morì annegato.

La morale è: mai fidarsi degli sconosciuti!

 

Dolaberidze Rati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il gatto, il criceto e la tartaruga

 

Un giorno un criceto e una tartaruga stavano passeggiando nel bosco quando, da alcuni cespugli, sbucò un gattone bianco che fece rotolare giù dalla collina la povera tartaruga mentre urlava: «aiuto!».

Il criceto corse in suo aiuto, si aggrappò alla schiena del gatto e lo morse.

Il gatto mollò la tartaruga ma il criceto era rimasto sulla sua schiena.

Mentre il gattaccio combatteva col criceto, la tartaruga riuscì a mettersi davanti la gamba del felino facendolo inciampare su di lei; il criceto riuscì a mordere il gattaccio e scapparono rotolandosi dalla collina più a valle.

Il gatto rimase a bocca asciutta!

 

Questa favola ci insegna che i veri amici si aiutano a vicenda.

 

Ferrari Ludovico

 

 

 

 

Il gatto e il pesce

 

C’erano una volta un gatto, che si chiamava Tom, e un pesce, che si chiamava Vom.

Un giorno il gatto vide il pesciolino che aveva difficoltà a respirare perché nel suo acquario c’era poca acqua.

Allora il gatto decise di aiutarlo mettendo altra acqua nell’acquario.

Dopo qualche giorno il gatto aveva molta fame, il pesce lo vide e gli disse: «se ti va mi puoi mangiare, così ti ricambierò il favore», ma il gatto gli rispose di no e il pesce lo ringraziò tanto.

I due diventarono grandi amici.

 

Questa favola ci insegna che dobbiamo sempre aiutare chi ne ha bisogno.

 

Jui Mita Ahamed

 

 

 

 

 

 

Lo scoiattolo, il koala e la scimmia

 

Un giorno uno scoiattolo mangiava le sue noccioline su un albero ed una gli cadde, andando a finire in testa ad un koala, che si arrabbiò e andò su dallo scoiattolo.

Il koala gli chiese : «perché mi hai lanciato una nocciolina in testa?» e lo scoiattolo rispose : «non l’ho fatto di proposito. Mi è caduta!».

Il koala si tranquillizzò, si mise a ridere e con il passare dei giorni divennero amici inseparabili.

Un giorno una scimmia, mentre i due amici inseparabili giocavano, cercò di intromettersi tra i due perché voleva avere degli amici. La scimmia iniziò a raccontare di lei e così divenne subito amica dei due animali.

 

Questa favola ci insegna che anche quando si è diversi, l’amicizia è l’arma più forte!

 

Minei Esther

 

 

 

 

 

Il lupo, il leone e la pantera

 

C’era una volta un lupo dispettoso e molto affamato che viveva in un paesino;  vicino casa sua abitavano un leone e una pantera.

Un giorno la pantera e il leone si stavano divorando la loro preziosa carne e il lupo, per dispetto, cercò di rubargliela. Ci provò e riprovò ma non ce la fece finché fu scoperto dal leone e dalla pantera. Il lupo non si arrese e ci riprovò ma il leone e la pantera iniziarono a correre e lo catturarono.

 

Questa favola ci insegna che bisogna essere amici di tutti e che non bisogna mai ingannare il prossimo.

 

Olivieri Christian

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un albero e i suoi amici

 

Una volta c’era un albero che era sempre arrabbiato con i suoi ospiti.

Un giorno un cacatua si posò sul ramo dell’albero, ma lui si mosse per farlo volare via.

Il giorno dopo arrivò una tigre per fare un pisolino sotto l’albero, ma lui spalancò i rami per farlo fuggire.

Il giorno dopo ancora, arrivò un orso che graffiò il tronco dell’albero, il quale si mosse per farlo scappare.

Ma quando calò la notte, l’albero si sentì solo.

Dopo un po’ di tempo scoppiò un incendio nella foresta e l’albero gridò: «aiuto! Aiuto! Non ho i piedi per scappare! Aiutatemi!».

Il cacatua, la tigre e l’orso corsero in suo aiuto.

Dopo aver spento l’incendio l’albero si ritrovò tre nuovi amici!

 

Questa favola ci insegna che gli amici sono la cosa più importante della nostra vita!

 

Raditya Jeremiah Darian

 

 

La leprecorno e il ponycorno

 

Nella scuola del cielo fantastico andavano tutti gli animali con il “corno”.

Era il primo giorno di scuola.. nuova scuola, nuova classe.. c’erano  una leprecorno e un ponycorno che erano capitati vicini di banco.

Due sconosciuti con tanti pregiudizi: la leprecorno pensava che il ponycorno fosse cattivo e lui pensava che la sua compagna fosse antipatica.

Arrivò l’ora della ricreazione e il ponycorno, non avendo portato la merenda, era affamato.

La leprecorno, vedendo che il suo compagno non aveva la merenda, si sentì un po’ triste e allora decise di condividere la sua merenda con lui.

Con il passare dei giorni i due compagni impararono a conoscersi meglio fino a diventare migliori amici.

 

La morale è che non dobbiamo giudicare il carattere di una persona dall’apparenza ma dobbiamo sempre cercare di conoscere le persone nel profondo.

 

Rahman Farnaj

 

 

Il cane e il gatto

 

Un giorno si incontrarono un cane e un gatto.

Il cane disse: «ciao, come ti chiami?»

E il gatto rispose: «ciao, mi chiamo Shelby. E Tu?»

«mi chiamo Snowy. Come stai, Shelby?»

«bene, e tu?»

«molto bene. Ti va di giocare insieme?»

«sì!».

Mentre i due nuovi amici giocavano ad acchiapparella arrivò un gorilla che disse: «mmmh.. ho tanta fame..».

Il cane e il gatto, impauriti, iniziarono a scappare e si aiutarono a vicenda. Insieme, riuscirono a fuggire dal gorilla.

 

Questa favola ci insegna che l’amicizia è una cosa importante.

Per me l’amicizia è.. una favola.

 

 

Wicaksono Adri

 

 

 

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Favole IA

Dedicato a..

 

 

..tutti i bambini che ogni giorno non possono vivere la loro favola..

 

..tutte le famiglie e gli insegnanti che ci hanno permesso di realizzare questa raccolta..

 

..tutti gli animali (sia maltrattati che non) perché in fin dei conti sono loro i protagonisti delle nostre favole..

 

..tutti i bambini malati sperando che, se questo libro verrà pubblicato, possa strappargli un sorriso..

 

..quelli che amano leggere le favole sugli animali..

 

..tutti i bambini che hanno paura di essere chi sono..

 

..tutti coloro che ogni giorno lottano per vivere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli autori & le favole

Abu Bakar Siyam, Il gatto e la mucca

Cannavò Martina, Il topo e le formiche

Catallo Emiliano, Il cane e la gatta

Cioè Eleonora, Lo scoiattolo e la farfalle

Corhan Denis Constantin, Il toro e il cervo

Di Giorgio Cristina, La formica e la tartaruga

Fadda Aurora, Il pulcino e la balena

Giuliani Aurora, Il leopardo e l’ermellino

Grillo Giorgia, L’unicorno e la principessa

Leonardi Tommaso, Lo struzzo e il piccione

Marini Giordana, Il lupo e la volpe

Marku Melissa, Il gatto e il topo

Mencaroni Michele, L’oca e il cigno

Olivieri Roberto, Il gatto e il topo

Parigi Silvia, Il coniglietto dal pelo meraviglioso

Riverso Francesco, Il cane e il gatto

Rossi Lorenzo, La formica e il pettirosso

Tavera Lara, Una brutta nuotata

Trampini Marco, L’intrusa

Zanetto Stefano, Le case del cane e del gatto

Zottich Alessandro, I gabbiani e l’orso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il gatto e la mucca

 

C’era una volta un gatto molto ricco che possedeva tutto ciò che desiderava.

Un giorno decise di andare a trovare la sua amica mucca in una fattoria.

La mucca era molto gelosa della ricchezza del gatto quindi decise di farlo cadere in una trappola.

Con la scusa di un uccellino intrappolato in una gabbia, la mucca chiese aiuto al gatto; ma proprio nel momento in cui lui stava andando ad aiutare l’uccellino, la mucca tagliò la corda che teneva la gabbia e il gatto rimase imprigionato.

La mucca allora corse a casa del gatto e gli rubò tutto.

 

Questa favola ci insegna che non dobbiamo mai essere gelosi degli altri.

 

 

Abu Bakar Siyam

 

 

 

 

Il topo e le formiche

 

Stava arrivando l’inverno e tutte le formiche iniziarono a raccogliere i granelli di terra per costruire il formicaio, visto che dopo qualche giorno sarebbe arrivata la neve.

Le formiche stavano per finire di costruire la loro tana, quando di lì passò un topo che, con aria fiera, disse: «ah ah ah!!!Ma lo sapete che la neve non arriverà mica domani! Io costruirò la mia tana all’ultimo momento, non sono mica lento come voi! Con la mia intelligenza la costruirò in un batter d’occhio! Ora vi saluto, perché a quanto pare, ne avete di lavoro da fare!».

Dopo due giorni arrivò la neve, il topo non aveva ancora costruito la sua tana, mentre le formiche erano al calduccio nel loro formicaio.

Infreddolito e disperato il topo andò da loro e disse: «scusatemi, non avrei dovuto prendervi in giro, anzi, avrei dovuto seguire il vostro esempio, sareste così gentili da perdonarmi e aiutarmi a costruire la mia tana? Altrimenti morirò di freddo!».

Le formiche, disponibili come sempre, accettarono e tutti insieme costruirono una tana calda e accogliente dove il topo potesse passare l’inverno.

Sbagliare è umano e pentirsi è raro!

 

Cannavò Martina

 

Il cane e la gatta

 

Una volta c’erano un cane e una gatta che si odiavano a morte.

Il cane si chiamava Ciccio Brutto e la gatta Paninozza al prosciutto.

Un giorno vennero sorpresi a rubare e finirono in prigione.

Litigavano ogni giorno però, con il passare del tempo, scoprirono che avevano tante cose in comune e si innamorarono!

Scontata la pena, uscirono di prigione, si sposarono e fecero  tanti figli insieme.

Non dobbiamo mai giudicare le persone dall’apparenza perché conoscendole potremmo scoprire di avere tante cose in comune con loro.

 

Catallo Emiliano

 

 

 

 

 

 

 

Lo scoiattolo e la farfalla

 

Lo scoiattolo e la farfalla erano migliori amici, infatti quando uno era triste l’altro lo faceva divertire e dopo la scuola si accompagnavano a casa e passavano interi pomeriggi a giocare.

Un giorno, mentre si trovavano nel bosco, decisero di fare una gara a chi saltava più in alto. Così misero dei rami sempre più in alto formando dei livelli. Arrivati all’ultimo livello saltarono il ramo ma lo scoiattolo accusò la farfalla dicendole di non aver saltato l’ultimo ramo ma di aver saltato quello più in basso.

La farfalla disse che non era vero e offesa se ne andò e per tanti giorni non si parlarono e quando si incontravano si ignoravano.

Provarono a farsi dei nuovi amici per far vedere all’altro che non gli dispiaceva di aver litigato e nessuno dei due aveva il coraggio di chiedere scusa ma per questo soffrivano molto e avevano nostalgia l’uno dell’altro.

 

Non perdere un’amicizia importante per delle sciocchezze!

 

Cioè Eleonora

 

 

 

Il toro e il cervo

 

Un giorno c’era un toro che si credeva di essere l’animale più forte e invincibile di tutti.

All’improvviso sbucò un cervo da una montagna gridando a gran voce: «ti voglio sfidare!».

Il toro cominciò a ridere però accettò la sfida.

Dopo tante prove arrivò quella delle “corna più forti”.

I due animali si posizionarono faccia a faccia e cominciarono a correre uno addosso all’altro, però il cervo, più furbo, lo attaccò da sinistra e gli spezzò le corna, vincendo la sfida. Il toro se ne andò sconfitto.

Non conta essere grandi e forti per superare le prove, ma astuti!

 

Corhan Denis Constantin

 

 

 

 

 

 

 

 

La formica e la tartaruga

 

Un giorno una formica si perse, allora chiese ad una tartaruga di passaggio di salire sopra il suo guscio, per vedere la strada di casa.

La tartaruga le disse di no, quindi la formica provò ad arrampicarsi su una spiga di grano, ma cadde e si ruppe una zampetta.

Il giorno dopo la formica vide la stessa tartaruga passare molto affamata, che le chiese di poter mangiare un po’ di cibo che aveva raccolto.

La formica glielo diede e cominciarono a frequentarsi fino a che non divennero migliori amiche.

 

Se gli altri non ti danno ascolto non essere come loro ma aiutali!

 

Di Giorgio Cristina

 

 

 

 

 

 

Il pulcino e la balena

 

C’era una volta un pulcino che si era addormentato su un gommone e per sbaglio finì su un’isola deserta.

Una balena se ne accorse e gli chiese se volesse un aiuto, ma il pulcino, non fidandosi, non accettò.

Qualche tempo dopo il pulcino stava per morire di fame e allora la balena lo prese e lo portò dalla sua mamma che lo accudì.

Da quel momento il pulcino e la balena divennero amici per sempre.

 

Non perdere mai la fiducia nelle persone più grandi che ti vogliono aiutare!

 

Fadda Aurora

 

 

 

 

 

 

 

 

Il  leopardo e l’ermellino

 

Un  leopardo  e  un  ermellino  erano  usciti a  caccia  durante  un  giorno  invernale. Giunto  sul   lago  ghiacciato,  l’ermellino  cominciò  a  lamentarsi : «il mio pelo è così bianco mentre tutti gli animali ce l’hanno bello e tutto colorato!».

Lo udì un leopardo che gli disse: «non credere! Il tuo pelo ti porta tanti vantaggi!». Infatti arrivarono dei cacciatori e l’ermellino si mimetizzò con la neve mentre il leopardo con il pelo di colori accesi fu notato subito.

Per fortuna riuscì a fuggire e, quando i cacciatori furono cacciati via da tutti gli altri animali, il leopardo disse al suo amico: «vedi ermellino, ora sono io a dovermi lamentare perché il tuo pelo ti ha salvato!». «Hai ragione!» rispose l’ermellino al suo amico.

Non bisogna essere gelosi degli altri perché tutti abbiamo delle virtù.

 

Giuliani Aurora

 

 

 

 

 

L’unicorno e la principessa

 

 

In un bosco viveva un unicorno-arcobaleno. Era un animale molto triste perché avendo un corno, al centro della fronte, feriva involontariamente ogni animale che gli si avvicinava.

Un giorno vagando per il bosco sentì un pianto in lontananza, si avvicinò e vide una  principessa accovacciata ai piedi di un albero.

L’unicorno le si avvicinò con cautela, per non spaventarla. La principessa alzò lo sguardo e lo vide ma non urlò per lo spavento.

L’unicorno le chiese perché piangeva e lei gli rispose che si era persa e che non trovava la strada per tornare al castello. Oltretutto stava facendo buio e presto sarebbe arrivato il freddo.

L’unicorno le disse che l’avrebbe riportata al castello ma che non avrebbe potuto accompagnarla dentro perché era stato bandito dal re. La principessa smise di piangere e incuriosita gli chiese perché suo padre avesse fatto una cosa del genere.

L’unicorno le raccontò la sua triste storia e di quanto soffrisse la solitudine per colpa del suo corno del quale tutti avevano paura. La principessa, che si chiamava Emma, si alzò e cercò di accarezzare quello splendido unicorno che, però, indietreggiò per paura di ferirla.

Emma, però, non si scoraggiò e lo avvicinò di lato.

L’unicorno si fece accarezzare per la prima volta e per lui fu una gioia immensa perché non l’aveva ferita. Divennero amici ed Emma decise di chiamarlo Sugar.

Emma montò su Sugar che la condusse alle porte del castello. Quando arrivarono in prossimità del castello, i soldati del re tentarono di ucciderlo ma Emma urlò loro di fermarsi, parandosi davanti a Sugar; poi mandò a chiamare i suoi genitori, il re e la regina, che arrivarono di corsa felici di sapere che la loro Emma era sana e salva.

Emma gli raccontò che Sugar l’aveva salvata da una morte certa e allora il re e la regina lo accolsero con felicità, ringraziandolo per aver riportato al castello la loro figlia adorata.

Sugar fu finalmente dichiarato libero, fu accettato da tutti e rimase per sempre al castello con Emma, la principessa che aveva creduto in lui.

 

 

Grillo Giorgia

 

 

 

 

 

 

 

Lo struzzo e il piccione

 

Un giorno un piccione incontrò il suo amico struzzo, che stava facendo cose molto strane, per cui il piccione, spinto dalla curiosità, andò dall’amico e gli disse: «ciao struzzo, che cosa fai?». Lui rispose: «niente di niente», per cui il piccione se ne andò svolazzando via.

Il giorno dopo, il piccione trovò di nuovo lo struzzo nello stesso posto e gli disse: «amico, se hai un problema puoi dirmelo!». E così lo struzzo confessò la verità dicendo: «io non so né leggere né scrivere».

Il piccione, quando sentì quelle parole, rimase a bocca aperta e disse: «beh, se non sai né leggere né scrivere, posso insegnartelo io».

E così lo struzzo, dopo un po’ di giorni, diventò uno degli animali più intelligenti di quel posto.

Ognuno di noi ha delle difficoltà, bisogna accettarle e imparare a chiedere aiuto agli altri.

 

Leonardi Tommaso

 

 

 

 

 

Il lupo e la volpe

C’era una volta un lupo che si sentiva il migliore di tutti e se ne andava in giro dicendo: «tra me e gli altri non ci sono paragoni, sia per la mia forza che per la mia astuzia, praticamente possono solo competere».

Un giorno il lupo incontrò una volpe e visto che non gli prestava attenzione disse: «oh, sciocca volpe! Non ti rendi conto di chi hai di fronte? Il più forte e astuto fra tutti gli abitanti di questa foresta, anzi di tutto il mondo».

La volpe indignata gli rispose: «come ti permetti di chiamarmi sciocca? Ma se sei così forte come dici, perché non ci battiamo domani al tramonto nel varco della foresta?».

Il lupo, sicuro di sé, accettò la sfida. La volpe però non era affatto sciocca e aveva individuato benissimo il punto debole del lupo. Il suo orecchio, infatti, era tutto graffiato con ferite profonde e vedeva che spesso se lo toccava delicatamente.

Il giorno seguente al tramonto, nel varco della foresta, il lupo si presentò e tutto sicuro iniziò a girare intorno alla volpe. Questa gli saltò addosso, proprio sull’orecchio ferito e lui cadde a terra, pieno di sangue.

La volpe gli disse: «ben ti sta! Non sentirti il migliore di tutti con superbia perché ci sarà sempre qualcuno, almeno in una cosa, migliore di te! E mi dispiace perché ora non potrai più comunicare a nessuno la tua lezione di vita». Il lupo infatti per la gran ferita, morì.

Marini Giordana

Il gatto e il topo

 

C’erano una volta, in una casa, un gatto e un topo.

Un giorno, mentre il gatto giocava sul divano con un gomitolo di lana, vide un topo sbucare dalla porta mentre mangiava del formaggio. Il gatto, essendo molto affamato, decise di intrappolarlo per mangiarselo, così cercò di avvicinarsi al topo piano piano, senza farsi sentire.

Il topo, appena finì il suo formaggio, sentì dei passi, come se qualcuno si stesse avvicinando..  pensò che fosse solo la sua immaginazione ma quando si voltò vide il gatto e spaventato lo supplicò di non mangiarlo.

Il gatto, vedendolo così triste, decise di lasciarlo stare. Il topo gli chiese: «vuoi essere mio amico?» e il gatto rispose: «come fai a chiedermi questa cosa se fino a poco fa stavo per mangiarti?»; il topo rispose: «non ti preoccupare, ti ho già perdonato!».

Allora il gatto gli chiese scusa e abbracciò il topo. Da quel giorno diventarono amici inseparabili!

 

Questa favola ci insegna a dare a chi sbaglia una seconda opportunità.

 

Marku Melissa

 

 

L’ oca e il cigno

 

Una giorno un’oca stava passeggiando accanto a un lago e ad un certo punto vide un cigno bellissimo, alto e con un collo molto lungo e snello.

Gli si avvicinò per fare amicizia, ma il cigno le disse: «ma non ti vergogni, sei grassa, senza colore e hai le ali piccole, sei la vergogna di questo lago!».

Qualche giorno dopo l’oca vide di nuovo il cigno circondato da altri cigni femmina. L’ oca chiamò il cigno a testa alta: «cigno, ti ricordi quando mi hai disprezzato? Ebbene io potrei dire la stessa cosa di te ma non lo farei mai perché io rispetto chi è diverso da me!» e se ne andò.

 

La morale è che bisogna rispettare chi è diverso da noi.

 

Mencaroni Michele

 

 

 

 

 

 

 

Il gatto e il topo

 

C’era una volta un gatto di nome Tom.

Tom usciva di casa tutte le mattine per inseguire i topolini di campagna che entravano nel suo giardino.

Una mattina, un piccolo topolino di nome Gerry si fece coraggio e chiese al gatto perché spaventava a morte i suoi fratellini.

Tom rimase stupito dal coraggio del piccolo Gerry e, commosso, gli promise che non avrebbe più spaventato nessuno.

Da quel giorno Tom e Gerry diventarono grandi amici.

 

Questa favola ci insegna che il coraggio di una persona può salvare un’intera famiglia.

 

Olivieri Roberto

 

 

 

 

 

 

 

Il coniglietto dal pelo meraviglioso

 

Un giorno due coniglietti si trovavano nella foresta di Partipalli per raccogliere delle more. Mentre correvano di qua e di là si trovarono davanti agli occhi il lupo che lavorava per il perfido re leone.

Il lupo, in passato, si era già accorto che uno dei due coniglietti aveva un pelo  molto pregiato e lo voleva ad ogni costo.

Dopo tre giorni uscirono dei volantini su cui c’era scritto: “chiunque consegna al re leone il coniglietto dal bellissimo pelo riceverà una ricca ricompensa”.

Così il giorno dopo l’amico del coniglietto lo consegnò al lupo. Da quel momento il coniglio rimase senza amici, passarono gli anni e morì solitario.

 

Questa favola ci insegna che un amico vale molto di più della ricchezza del mondo intero.

 

Parigi Silvia

 

 

 

 

 

Il cane e il gatto

 

Un giorno un gatto passeggiava nella sua città e all’improvviso incontrò un cane.

Lui e il cane piano piano fecero amicizia fino a diventare grandi amici.

Il cane però voleva ingannare il gatto e così mentre il micio era in bagno, scappò a casa sua per rubargli la statuetta d’oro che lo rappresentava.

Il gatto, poiché non vedeva più il cane, si mise a cercarlo ma si fece tardi e allora tornò a casa sua.

Quando rientrò nella sua dimora, molto stranito per non aver trovato il cane, non vide più la sua preziosissima statua d’oro e scoppiò a piangere.

Il cane, nel frattempo, si godeva il suo ricco bottino, ma vedendo dalla finestra di casa sua il gatto piangere, andò da lui, gli restituì la statua e si scusò molto rattristato.

Allora il gatto lo perdonò e tornarono ad essere amici.

 

Non tradire mai le persone care (o anche non care).

 

Riverso Francesco

 

 

La formica e il pettirosso

 

Un freddo giorno d’inverno, passeggiavano in un prato un pettirosso e una formica.

I due animali erano molto amici, ma un giorno il pettirosso, che aveva già finito le sue scorte, in preda alla fame, volò nella casa della formica e le prese del cibo.

Quando la formica tornò a casa, vide il pettirosso volare via con un cesto pieno delle sue scorte. Allora lo chiamò e gli disse: «se tu mi avessi detto che eri affamato, io ti avrei dato volentieri il mio cibo però, siccome hai tradito la nostra amicizia, resterai senza».

Allora il pettirosso si sentì in colpa, ma ormai il danno era fatto e la loro amicizia era spezzata.

 

Questa favola ci insegna che quando abbiamo bisogno di aiuto possiamo chiederlo ai nostri amici: non prendiamo quello che non è nostro senza permesso!

 

Rossi Lorenzo

 

 

 

 

 

Una brutta nuotata

 

C’erano una volta una balena e due cani.

La balena chiese al primo cane se voleva nuotare, ma il cane gli rispose di no per due motivi: primo perché  non sapeva nuotare e secondo perché non si fidava.

Poco dopo la balena chiese al secondo cane se voleva nuotare e il cane gli disse di sì, però prima gli raccomandò di tenerlo aggrappato a sé perché non sapeva nuotare e la balena rispose che lo avrebbe fatto.

Però visto che la balena era inaffidabile lo lasciò andare e il cane morì.

L’altro cane, mentre vedeva morire il secondo, disse: «ecco, oggi ho imparato una cosa importante: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!».

 

Tavera Lara

 

 

 

 

 

 

 

L’intrusa

 

C’era una volta, in montagna, un cane che faceva da guardia alle pecore; un giorno vide una strana pecora che si univa al gregge, si spaventò e andò a controllare chi fosse.

Era una capra che faceva le stesse cose delle pecore, allora il cane andò a parlarci e le disse: «chi sei?».

La capra non ebbe un secondo per rispondere perché il cane continuò a domandarle: «da dove vieni? Vuoi mangiare le mie pecore?».

La capra rispose: «sono una pecora che viene da sopra questo monte» e il cane ribatté: «non è vero, tu sei una capra perché non esistono pecore con la barba e con le corna».

A quel punto intervenne una pecora dicendo: «non permetto che una capra si unisca al gregge».

Da quel momento la capra, desolata, provò ad essere un altro animale perché non riusciva ad accettarsi, ma non ci riuscì mai.

 

Questa favola ci insegna che dobbiamo essere sempre noi stessi e che non dobbiamo cambiare per piacere agli altri.

 

Trampini Marco

 

Le case del cane e del gatto

 

Un giorno un leone decise di farsi costruire una casa.

Come costruttori scelse un cane e un gatto. Il cane progettò una casa di pietre, mattoni e materiali pesanti. Il gatto una con la paglia, il legno e materiali leggeri.

Il cane ogni giorno andava in una cava e scavava la pietra e l’argilla per costruire i mattoni e finiva di lavorare a tarda sera. Il gatto invece, usando cose leggere, tutti i giorni andava dalle mucche a chiedere un po’ di fieno e dal castoro la legna.

Ogni sera guardava la televisione e andava a dormire a mezzanotte. Un giorno finì di costruire la casa, ma dopo un attimo questa era già in mille pezzi. Riprovò con tanti materiali ma cadeva sempre.

Intanto il cane riuscì a completare la casa e quando il leone andò a controllare vide che il gatto non aveva fatto niente e scelse quella del cane, che nel frattempo diceva al gatto: «visto, è meglio una cosa fatta per bene, invece di mille fatte male».

 

Zanetto Stefano

 

 

 

 

I gabbiani e l’orso

 

Un bel giorno un orso di nome Bobbi andò a pescare.

Vicino al mare c’erano dei gabbiani che gli chiesero : «qual è il tuo nome?» e lui rispose: «mi chiamo Bobbi». I gabbiani allora si misero a ridere.

Il gabbiano più grande e più forte disse: «io mi chiamo Pansuto, mio fratello minore si chiama Gabbianone mentre mia sorella si chiama Cicciapollo!».

I gabbiani cominciarono a prenderlo in giro per il suo nome e Bobbi se ne andò.

I giorni successivi continuarono a prenderlo in giro. Allora l’orso disse: «venite nel bosco, se ne avete il coraggio!». I gabbiani entrarono nel bosco, dove l’orso aveva preparato una trappola e vi cascarono dentro.

Proprio nel momento in cui si trovarono intrappolati nella grande rete cominciarono a chiacchierare con l’orso e scoprirono di avere tante cose in comune.  Diventarono così amici per la pelle!

Questa favola ci insegna a non prendere in giro gli altri perché dietro l’apparenza può nascondersi un grande amico!

 

Zottich Alessandro

 

 

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